Carpe diem

mercoledì, gennaio 16, 2008

L'uomo a cui "esplosero" le braccia

Greg Valentino e gli abusi di un culturista, fin dove si può arrivare con l'utilizzo di farmaci in certe discipline. Sinceramente non credevo esistesse un caso del genere.

martedì, gennaio 08, 2008

Problemi di identità

A partire da questo post è nata una discussione sul libro di Amartya Sen "identità e violenza", io volevo dire la mia ma come al solito quando si parla di queste cose divento noioso e il mio commento aveva superato la "lunghezza di cortesia", quindi ho trasferito tutto qui e a casa mia scrivo quanto voglio ;-)
Non credo che Sen sostenga che non esistono differenze tra gli uomini, semplicemente non sono quelle che noi individuiamo attraverso il concetto di identità comunemente diffuso. Le varie identità che troviamo vagando per il nostro pianeta sono solo attribuzioni posticce, create a partire da differenze riscontrate ora sulla base dell'idea politica, ora della religione, e così via. Ad esempio prendiamo un suo ragionamento: Sen sostiene che i colonizzati abbiano la tendenza a percepire se stessi come "altro dall'occidente", l'occidente della tecnologia e del progresso. Il colonizzato quindi si attribuisce il privilegio della spiritualità e della tradizione, poichè sono le sole cose che restano. Questo è l'esempio di genesi di una identità patologica, nata da una sorta di gigantesco complesso di inferiorità o da invidia, causate però a partire dal nostro atteggiamento nei confronti di certe regioni del mondo. Da qui nasce un circolo vizioso del quale Sen si occupa e che lo porta a sviluppare la sua teoria come esposta nel testo. Altra cosa che mi sembra importante è il discorso sui pregiudizi, discorso delicato soprattutto di questi tempi. Non è più così facile dire che il pregiudizio è sbagliato, perchè molti pensatori, dalla metà del secolo scorso ad oggi, hanno sostenuto la loro ineliminabilità e, anzi, la loro importanza. Seguendo questa corrente (l'ermeneutica) non è illusorio sostenere di non avere pregiudizi, perchè il pregiudizio è lo strumento che mette in comunicazione noi e la realtà, ci permette di comprenderla e interpretarla. Chi vuole arrivare ad essere aperto e "di larghe vedute" non può pretendere di eliminare ogni preconcetto, ma, sapendo di non poterne fare a meno, può orietare il suo pensiero sul mondo prendendo più pregiudizi possibili e quindi vedere le cose da più punti di vista. Per finire consiglio un altro testo sul tema, scritto dall'ambasciatore italiano a Teheran: "Roberto Toscano - La violenza, le regole" Einaudi 2006

martedì, gennaio 01, 2008

Concerto

Compagnia teatro canzone a Varallo, teatro civico. Sabato 5 gennaio ore 21,00. Per chi non lo sapesse è il gruppo dove suono... quindi venite!