Carpe diem

sabato, ottobre 10, 2009

Fretta

Fretta e sragionamento anzi. Perchè la fretta da sola non è detto che sia un guaio, tutt'altro, quando non è accompagnata dal sonno del cervello non lo è affatto, cambia persino nome. Diventa ambizione, o qualcosa del genere. Questa mini-premessa semiseria per introdurre una banale critica alla (sragionata, appunto) ansia da prestazione dei nostri partiti d'opposizione che alla bocciatura del lodo Alfano hanno risposto di corsa chiedendo le dimissioni di Berlusconi, costituendo ancora una volta un fronte netto, dalle posizioni prevedibili e ormai spalancate alla più bieche operazioni di scredito da parte del premier e della sua maggioranza (parlamentare, non degli italiani! n.d.r.). Questa volta, a mio modo di vedere, più riguardo lo ha adottato il Partito Democratico, non prendendo quel tipo di posizione facile da far apparire pretestuosa e "contro gli ineteressi del paese", non si è resa un "ente" definito, additabile e facile da attaccare, con l'aiuto dell'opinione pubblica, fino a farlo diventare il capro espiatorio dei problemi del paese, cosa a cui si stanno offrendo rifondazione e sinistra e libertà. Ora, io non sono certo, come ovvio, di aver fatto centro (il pd potrebbe essere stato motivato da tutt'altra idea nella sua posizione e il mio elogio al suo ragionamento sarebbe vuoto...), mi serve tuttavia per il mio discorso questa situazione dell'opposizione per introdurre un'altra considerazione, avuta assistendo a riunioni dal fortissimo senso pragmatico, con un'attenzione agli aspetti teorici e alle implicazioni teoriche dei problemi e delle operazioni politiche solo superficiale. La "forma mentis" del populismo più gretto sta entrando nelle teste di chi lo vorrebbe combattere? visti i risultati sul campo di certe politiche di massa anche i più ferventi oppositori ne sono in certo senso incuriositi se non persino invidiosi? Detto questo l'ultima domanda, quella da un milione di dollari: Chi e come ci porterà fuori da questa situazione?