Carpe diem

martedì, novembre 18, 2014

Il fine giustifica i mezzi?

Quando la nostra agiatezza di cittadini occidentali non viene data per scontata, i motivi che hanno portato alla nostra fortuna sono spesso scovati nelle condizioni climatiche, nel territorio o nelle abilità degli uomini che nella storia hanno portato l'occidente alla sua forma attuale. A nessuno viene in mente che, prima che venga colto in fallo, la casa del ladro è molto più sfarzosa di quella dell'onesto lavoratore. Il virus che ha colpito il mondo intero è il pensiero economico occidentale: dove non fa proseliti fa schiavi. Per mantenere noi fortunati occidentali a un livello di vita spaventosamente sopra le possibilità del pianeta, devono da qualche parte esserci altri esseri umani che compensano questo squilibrio, vivendo dei nostri scarti. Ora, da molti a questo punto, per risultare pungenti e controcorrente (perciò dando agli altri degli ipocriti) si sente dire: "e allora? dove sta il problema? chi ci vede fare questo? a chi importa?" Io non credo che importi a qualcuno o a qualcosa perché i punti interrogativi poco sopra pongono domande sbagliate e poco interessanti.
Il punto è se tutto ciò sia giusto e sostenibile. Mantenere il mondo in guerra, squilibrato e distante è il più azzardato errore che si possa pensare di fare.
Il mondo ha sempre fatto saltare le teste giuste, in una economia che solo lui conosce.
Vorrei non fossero le nostre, anche se ce lo meriteremmo.

lunedì, novembre 17, 2014

La Chiesa nel mondo di Dio

La Chiesa è depositaria di sapere. Ma Dio è misericordioso, la Chiesa non lo è. Mancare nel rispetto dei precetti cattolici significa non poter pretendere comprensione cattolica. Solo divina. Magra consolazione.
 E su questo, per quanto violento, nessuno dovrebbe avere nulla da ridire: Nessuno ci costringe alla fede, parliamo di un rapporto intimo e privato e venire additati da colui che è nostro giudice solo finchè glielo consentiamo è una condizione tanto priva di stress da risultare quasi ridicola, costruita e conservata solo dal nostro senso di appartenenza alla Chiesa. Ma cosa succede se la mia fede è una parte sostanziale del mio mondo e della mia vita? cosa succede se la fede è ciò a cui tengo di più, forse tutto ciò che ho?
 Sono una pecorella, Dio è il mio punto di riferimento, il mio credo. La chiesa è la sua comunità sulla terra, la comunità di coloro che credono in lui. Chi si sente parte di questo non è più nelle condizioni di scegliere. L'esempio scritto sopra era volutamente fuori luogo, quello del giudice. Chi è cattolico, non è nello stato mentale di abbandonare il suo giudice e troppo spesso è il giudice che lo abbandona. Anche se molto meglio sarebbe dire che è un padre che abbandona il figlio e mai esempio sarà più centrato.
Sono convinto che il mondo cattolico abbia perso il suo senso di "comunità che vive nella sequela di Gesù Cristo" La frase che ho scritto all'inizio, che Dio è misericordioso e la Chiesa non lo è, è una realtà, conosciuta, ammessa e perfino difesa dalla Chiesa stessa. Cosa di cui bisognerebbe vergognarsi da uomini, da cittadini, figuriamoci da presunti pastori del gregge dell'umanità, per di più in nome di Dio.
Abbandonare il Gay, il Divorziato, il Convivente, il matrimonio senza figli, la conversione, l'ateismo.
Se un Dio esiste, sono convinto che non sia credente.