Carpe diem

domenica, agosto 31, 2014

problemi e persone che risolvono problemi

Quando i problemi sono troppo grandi per essere affrontati?
Mai.
Sono semplicemente più difficili da affrontare perché sono più grandi allora?
No. Neanche.
E allora perché così tante volte siamo schiacciati dai problemi e dalle preoccupazioni?
Perché siamo degli inetti.
Siamo capaci a fare ordine solo dove ordine c'è già. Dove è necessario metterne siamo incapaci. Sempre. Quando la serenità della nostra vita viene messa in pericolo perdiamo immediatamente la capacità di organizzarci e di conseguenza sfuma anche la possibilità di avvicinarci alla soluzione delle nostre difficoltà.
Quando ci si trova in una simile situazione una cosa che tutti sistematicamente fanno è sentirsi gli unici al mondo con quel particolare stato d'animo. Un po come quando si soffre per amore: ciascuno è convinto di essere il solo a soffrire così "no, ma tu non capisci!". Ovviamente è falso. Qualsiasi situazione unica e isolante è condizione normale di un'altra manciata di miliardi di persone. Quindi smettiamola di sentirci così unici e ci sentiremo anche molto meno soli e metà percorso di recupero della salute mentale sarà compiuto.
Legato a questo ricorderemo che sforzi e fatiche sono condizioni in cui ci si trova naturalmente e altrettanto naturalmente si risolvono.
Scomporre i problemi in problemi molto piccoli deve essere il nostro esercizio. Ridurre ciò che ci preoccupa alle sue minime conseguenze pratiche, al suo impatto sulla nostra vita. Sforzandoci di vedere che da ciascuna novità, bella o brutta, possono nascere grandi opportunità. Vietato piangersi addosso o vivere negativamente quello che la vita ci propone. Nessuno può sapere quali sono le occasioni che lo porteranno a vedere per la prima volta la casa in cui si andrà a vivere o a conoscere la persona con cui si passerà il resto della vita. E se tutto questo nascesse da un licenziamento? Quindi: su le maniche e su la testa. Siete in una situazione in cui tutti si sono trovati, il mondo è fatto di opportunità e le difficoltà ci schiacciano solo se glielo permettiamo.

venerdì, agosto 29, 2014

immagine e rapporti

L'immagine che ciascuno ha di sé stesso è uno di quei temi che si affrontano in continuazione e che pare di non aver mai sviscerato fino in fondo. Essere eleganti per  essere piú credibili sul lavoro, ma anche essere determinati e apparire risoluti e decisi in un rapporto affettivo travagliato o più semplicemente fare i simpatici quando, in realtà, non si ha nessuna voglia di ridere. Queste sono tutte situazioni in cui ciascuno di noi ha tentato di immedesimarsi, rispettando le proprie naturali inclinazioni, con lo scopo di apparire, agli altri e a sè stessi, in modo congeniale a ciò che in un dato momento ci è sembrato importante, utile, adeguato. Che consapevolezza abbiamo del fatto che quello che noi chiamiamo "carattere" è il semplice prodotto di ciò che in un dato momento ci è arrivato come stimolo esterno e la nostra volontà di interfacciarci con esso? Ciascuno di noi è identificato e definito sulla base del rapporto con gli altri. La personalità in senso stretto, slegata cioè da una qualunque relazione interpersonale si riduce ad un semplice sostrato incapace di fornire determinazioni e caratteristiche. È nella relazione che si formano le persone, perciò è impossibile distinguere tra chi siamo e che maschere indossiamo con gli altri. Tutte quelle maschere definiscono il nostro carattere tanto quanto le nostre più profonde convinzioni.