Carpe diem

mercoledì, giugno 27, 2012

Gestiamo?

I grossi problemi sono affrontati per primi, consapevolmente, e risultano perciò ridimensionati e risolti. Quando da risolvere restano questioni minori, di puntiglio, la semplice convinzione che "il peggio è passato" e che dovrebbe tutto essere perfetto e funzionante basta per farle apparire come problemi insormontabili:
 "Ma come? adesso che abbiamo ingranato e siamo partiti escono queste cose?"
Varrebbe la pena a questo punto di fare uno sforzo ragionativo: allargare un po' lo sguardo e il respiro e ridare a ciascuna cosa il suo giusto peso. Lo sforzo mentale, la concentrazione per catalizzare le energia al superamento delle più aspre difficoltà è il mezzo corretto con cui vanno affrontate anche le questioni minori. Bisogna però far forza su aspetti differenti: Se i grossi lavori vanno fatti ben concentrati su quali siano le principali priorità e sforzandosi di visualizzare il risultato ottenuto, i piccoli problemi, quelli sui quali si lavora con la lima e non con l'ascia, richiedono maggior sforzo mentale. Sovente riguardano i rapporti tra le persone, tra persone con ruoli diversi e non è raro che nel gioco non rientrino personaggi noti quali "l'amico", il "potente" o il "doppiogiochista". I problemi che prima ho definito minori e di puntiglio, si vede bene invece come non lo siano, come richiedano ugualmente energie e concentrazione, tanto quanto le gravi e grandi questioni e lo richiedono proprio quando quasi tutti abbassano la guardia e danno troppe cose per scontate. Non ci si dimentichi che spesso e volentieri gli intenti sono comuni e solo piccole ed insignificanti divergenze sono quelle a cui si consente di rovinare grandi progetti e ottime intenzioni. Basta per un secondo guardare le cose un po' più da lontano per mettersi immediatamente e inaspettatamente a sorridere, per quanta preoccupazione si sia riservata nei confronti di questioni di cui già ora, dopo un solo secondo di attenzione, si vede chiaramente la soluzione.