Gestiamo?
I grossi problemi sono affrontati per primi, consapevolmente, e risultano perciò ridimensionati e risolti. Quando da risolvere restano questioni minori, di puntiglio, la semplice convinzione che "il peggio è passato" e che dovrebbe tutto essere perfetto e funzionante basta per farle apparire come problemi insormontabili:
"Ma come? adesso che abbiamo ingranato e siamo partiti escono queste cose?"
Varrebbe la pena a questo punto di fare uno sforzo ragionativo: allargare un po' lo sguardo e il respiro e ridare a ciascuna cosa il suo giusto peso. Lo sforzo mentale, la concentrazione per catalizzare le energia al superamento delle più aspre difficoltà è il mezzo corretto con cui vanno affrontate anche le questioni minori. Bisogna però far forza su aspetti differenti: Se i grossi lavori vanno fatti ben concentrati su quali siano le principali priorità e sforzandosi di visualizzare il risultato ottenuto, i piccoli problemi, quelli sui quali si lavora con la lima e non con l'ascia, richiedono maggior sforzo mentale. Sovente riguardano i rapporti tra le persone, tra persone con ruoli diversi e non è raro che nel gioco non rientrino personaggi noti quali "l'amico", il "potente" o il "doppiogiochista". I problemi che prima ho definito minori e di puntiglio, si vede bene invece come non lo siano, come richiedano ugualmente energie e concentrazione, tanto quanto le gravi e grandi questioni e lo richiedono proprio quando quasi tutti abbassano la guardia e danno troppe cose per scontate. Non ci si dimentichi che spesso e volentieri gli intenti sono comuni e solo piccole ed insignificanti divergenze sono quelle a cui si consente di rovinare grandi progetti e ottime intenzioni. Basta per un secondo guardare le cose un po' più da lontano per mettersi immediatamente e inaspettatamente a sorridere, per quanta preoccupazione si sia riservata nei confronti di questioni di cui già ora, dopo un solo secondo di attenzione, si vede chiaramente la soluzione.
"Ma come? adesso che abbiamo ingranato e siamo partiti escono queste cose?"
Varrebbe la pena a questo punto di fare uno sforzo ragionativo: allargare un po' lo sguardo e il respiro e ridare a ciascuna cosa il suo giusto peso. Lo sforzo mentale, la concentrazione per catalizzare le energia al superamento delle più aspre difficoltà è il mezzo corretto con cui vanno affrontate anche le questioni minori. Bisogna però far forza su aspetti differenti: Se i grossi lavori vanno fatti ben concentrati su quali siano le principali priorità e sforzandosi di visualizzare il risultato ottenuto, i piccoli problemi, quelli sui quali si lavora con la lima e non con l'ascia, richiedono maggior sforzo mentale. Sovente riguardano i rapporti tra le persone, tra persone con ruoli diversi e non è raro che nel gioco non rientrino personaggi noti quali "l'amico", il "potente" o il "doppiogiochista". I problemi che prima ho definito minori e di puntiglio, si vede bene invece come non lo siano, come richiedano ugualmente energie e concentrazione, tanto quanto le gravi e grandi questioni e lo richiedono proprio quando quasi tutti abbassano la guardia e danno troppe cose per scontate. Non ci si dimentichi che spesso e volentieri gli intenti sono comuni e solo piccole ed insignificanti divergenze sono quelle a cui si consente di rovinare grandi progetti e ottime intenzioni. Basta per un secondo guardare le cose un po' più da lontano per mettersi immediatamente e inaspettatamente a sorridere, per quanta preoccupazione si sia riservata nei confronti di questioni di cui già ora, dopo un solo secondo di attenzione, si vede chiaramente la soluzione.
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