Carpe diem

lunedì, dicembre 19, 2005

Consigli per la lettura 3

Giorgio Bassani - Il giardino dei Finzi-Contini
Una storia molto triste...
La vicenda è ambientata ai tempi del fascismo e delle leggi razziali che colpirono tante famiglie ebree, e che esclusero i giovani dalle scuole pubbliche e da ogni attività sociale o ricreativa. Per questo motivo Ermanno e Olga Finzi-Contini rompono la loro cortina di riservatezza e aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei di Alberto e Micòl. Fra questi giovani c'è anche l'io narrante, già da tempo affascinato da quel luogo, ma soprattutto dal modo d'agire enigmatico e imprevedibile di Micòl. Con la ragazza nascerà una storia, interrotta bruscamente dalla tragedia della guerra e delle deportazioni.
Fra le prime pagine del libro c'è un passo che acquisterà valore con la lettura, mano a mano che ci si affeziona ai personaggi, e che chiunque, giunto alla fine del libro, vorrà andare sicuramente a rileggersi, lo cito:
E mi si stringeva come non mai il cuore al pensiero che in quella tomba, istituita, sembrava, per garantire il riposo perpetuo del suo primo committente -di lui, e della sua discendenza- uno solo, fra tutti i Finzi-Contini che avevo conosciuto ed amato io, l'avesse poi ottenuto, questo riposo.
Infatti non vi è stato sepolto che Alberto, il figlio maggiore, morto nel '42 di un linfogranuloma; mentre Micòl, la figlia secondogenita, e il padre professor Ermanno, e la madre signora Olga, e la signora Regina, la vecchissima madre paralitica della signora Olga, deportati tutti in Germania nell'autunno del '43, chissà se hanno trovato una sepoltura qualunque.
Una lettura quasi obbligata, molto emozionante, e, visto l'argomento, anche molto triste.

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