Carpe diem

mercoledì, dicembre 14, 2005

Hannah Arendt

Lunedì 12 l'unità ha pubblicato un bell'articolo su Hannah Arendt, pensatrice ebreo-tedesca, mancata nel 1975.
Siamo al 30° anniversario della sua morte e alla vigilia del centenario dalla nascita.
Allieva di Heidegger, è autrice de "Le origini del totalitarismo" una delle più importanti opere politiche del '900. E' celebre anche per aver scritto del "caso Eichmann" il gerarca nazista condannato e ucciso in Israele, vittima dell'unica sentenza capitale mai eseguita in quel paese.
In riferimento anche a questo caso, la Arendt compose uno scritto intitolato "la banalità del male", male che si nasconde dietro forme insospettabili. Lo stesso Eichmann veniva descritto come un ometto piccolo e bruttino, sembrava un impiegato qualsiasi. Questo "impiegato" aveva vissuto con il peso di 6 milioni di morti sulla coscienza per 14 anni prima di essere processato, nel '45 era infatti scampato al processo di Norimberga, grazie alla complicità di alcuni ecclesiastici vaticani (sempre dentro anche loro eh...) che lo avevano fatto fuggire in Sud America sotto falso nome.
La banalità del male... questa donna era davvero un genio.

2 Comments:

  • "Io mi occupo di treni..."

    brividi.

    By Blogger pieffe, at 02:07  

  • Ho letto qualche capitolo de "Le origini del totalitarismo" quest'estate... Un'analisi lucidissima e molto attuale. Purtroppo dovrei avere più tempo e più competenze... O, magari, aspetterò qualche tua riflessione sul blog per vedere i "frutti" delle ottime letture che fai!

    By Blogger raraavis, at 08:20  

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