Vince il NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
Affluenza 53,6%, hanno votato no il 61,7% degli elettori (ansa)
Molto bene, magari molti non se ne rendono conto ma è una grande cosa questa... ci saremmo trovato di fronte ad una grave sperequazione dei poteri tra presidente del consiglio, capo dello stato e camere.
La devolution avrebbe spostato molte delle competenze essenziali, come la salute e l'istruzione, dallo stato alle regioni. Avremmo avuto dei costi molto alti (anche se mai dichiarati) per lo spostamento stesso, e un grave depotenziamento delle regioni già deboli economicamente.
Avrebbe concentrato nel primo ministro poteri che avrebbero spostato pensantemente, in senso autoritario, il governo dell'italia, rendendola a se stante rispetto agli altri stati liberal-democratici. Il presidente della repubblica avrebbe perso il potere di scioglimento delle camere che sarebbe finito in mano completamente al primo ministro, la camera sarebbe stata ridotta ad un mestiere quasi vergognoso: o approva e da la fiducia al premier o viene sciolta dal premier stesso. si supera il bicameralismo perfetto perchè il senato non è più incluso nel rapporto di fiducia.
Il testo che è stato sottoposto a referendum viola l'articolo 138 della costituzione che non prefigura "riforme totali" della carta e viola i diritti degli elettori che sono chiamati, con un si o con un no, a decidere su molteplici punti che dovrebbero essere trattati separatamente.
Il testo da cui ho tratto questa breve spiegazione è stato firmato da 17 presidenti o vice-presidenti emeriti della corte costituzionale e da 184 docenti universitari di diritto costituzionale, pubblico e amministrativo.
In poche parole, chi ha votato si, prenda atto di aver dato corda, per pura ignoranza, ad una boiata che, per fortuna, chi ne sapeva un po' di più, ha sventato e si vergogni, almeno leggermente.
Molto bene, magari molti non se ne rendono conto ma è una grande cosa questa... ci saremmo trovato di fronte ad una grave sperequazione dei poteri tra presidente del consiglio, capo dello stato e camere.
La devolution avrebbe spostato molte delle competenze essenziali, come la salute e l'istruzione, dallo stato alle regioni. Avremmo avuto dei costi molto alti (anche se mai dichiarati) per lo spostamento stesso, e un grave depotenziamento delle regioni già deboli economicamente.
Avrebbe concentrato nel primo ministro poteri che avrebbero spostato pensantemente, in senso autoritario, il governo dell'italia, rendendola a se stante rispetto agli altri stati liberal-democratici. Il presidente della repubblica avrebbe perso il potere di scioglimento delle camere che sarebbe finito in mano completamente al primo ministro, la camera sarebbe stata ridotta ad un mestiere quasi vergognoso: o approva e da la fiducia al premier o viene sciolta dal premier stesso. si supera il bicameralismo perfetto perchè il senato non è più incluso nel rapporto di fiducia.
Il testo che è stato sottoposto a referendum viola l'articolo 138 della costituzione che non prefigura "riforme totali" della carta e viola i diritti degli elettori che sono chiamati, con un si o con un no, a decidere su molteplici punti che dovrebbero essere trattati separatamente.
Il testo da cui ho tratto questa breve spiegazione è stato firmato da 17 presidenti o vice-presidenti emeriti della corte costituzionale e da 184 docenti universitari di diritto costituzionale, pubblico e amministrativo.
In poche parole, chi ha votato si, prenda atto di aver dato corda, per pura ignoranza, ad una boiata che, per fortuna, chi ne sapeva un po' di più, ha sventato e si vergogni, almeno leggermente.
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