Carpe diem

domenica, dicembre 17, 2006

Chi non muore...

Chi non muore... ma stavolta non è la prima parte del solito detto, è semplicemente il riassunto di una triste storia. Quella del signor Welby. La sua storia sta girando da qualche tempo tra i telegiornali, con il rischio di renderla una delle tante. In realtà stavolta ci troviamo di fronte a qualcosa di ben più grave. Si è sentito dire spesso che Welby ha chiesto più volte anche al presidente della repububblica di lasciarlo morire. Che il Vaticano ha assunto una posizione molto chiara in merito. Che il dibattito è aperto e anche i ministri si stanno impegnando, non è raro infatti scorrere i canali alle ore dei pasti e trovare qualche bel politico che trova "soluzioni teoriche" al "caso". Mi pare che tutto questo dibattito sia quanto di più degenere si possa pensare e abbia smarrito, se mai lo ha avuto, anche l'ultimo barlume di lucidità e di capacità di ragionamento logico. L'unica cosa che vedo è un uomo malato, distrofico, tracheotomizzato, costretto ad anni di immobilità, che prega, scongiura le varie autorità riconosciute dall'"ordine costituito" (chiesa su tutte) di poter morire. Sinceramente, ciò che penso è che in futuro quando forse la ragione vincerà sulle false credenze e sui moralismi spiccioli, ci si renderà conto che il potere della società sulla vita di un uomo, che deve chiedere di poter morire, sarà visto con orrore e, a posteriori, non se ne riconoscerà la legittimità. A questo punto la questione diventa, a parer mio, di una semplicità imbarazzante: Di chi è la vita? o meglio: La mia vita è mia? qui la tautologia è fin troppo evidente. Non capisco, non riesco proprio a capire come possa la chiesa (perchè di lei si tratta) dire "no". Semplicemente no. Questo mi fa arrabbiare tremendamente, come si permette, chi è la chiesa per decidere di far soffrire un uomo solo per una questione di principio? E tutti gli altri? dove sono? dov'è l'autonomia dello stato? l'autonomia dei cervelli? l'illuminismo è solo un caro ricordo? Le persone a cui lui domanda il permesso di morire, in realtà non hanno alcun potere decisionale in merito. Per assurdo è lui stesso, riconoscendo la loro autorità, a conferirgliela. E' incredibile quello che sta succedendo, io non so cosa dire d'altro... Anzi, mi fermo qui per evitare di pubblicare un altro di quei post troppo "nervosi" che poi originano discussioni troppo ingestibili per via telematica...

5 Comments:

  • Sono completamente d'accordo con te. Questo è uno dei tanti campi in cui la Chiesa impone e detta legge. E sforna principi universali senza analizzare - con il semplice buon senso - una situazione reale.

    By Anonymous Anonimo, at 20:53  

  • Hei... ma sei tu? mi fa piacere sentire che non sono solo... Mi fa una rabbia questa storia!

    By Blogger Ntxeon, at 01:17  

  • Zi sono io!
    Sempre l'anonima riconosciuta di prima!
    :p

    By Anonymous Anonimo, at 13:01  

  • Visto che sono molto interessata all'argomento, sto leggendo il libro di Welby. Si intitola "Lasciatemi morire", Rizzoli.
    Per certi versi mi trovo d'accordo con l'autore e pure con te.
    Per altri meno...
    In particolare quando dici che la Chiesa dice no in senso assoluto... Mi spiace, ma è un po' un preconcetto...
    E lo sarebbe anche se io dicessi che Welby dice sì all'eutanasia in senso assoluto...
    Non si può dire sì o no in senso assoluto...
    Ma non mi sembra il caso di parlarne qui, ovviamente.
    Aspettando il simposio...:-)

    By Blogger raraavis, at 22:24  

  • Non capisco cosa intendi per si e no in "senso assoluto" e poi io non ho assolutamente detto nulla del genere... Ho scritto che il Vaticano ha assunto una posizione molto chiara e che la chiesa dice "semplicemente no". L'aggettivo "semplicemente" è rivolto alla motivazione che da la chiesa della sua posizione, che mi pare esclusivamente assunta per "partito preso" e tutt'altro che frutto di un buon ragionamento in termini di attribuizione di priorità (far cessare le sofferenze di un uomo anzichè pensare ai principi ad esempio). Tu dici che sia un preconcetto pensare che la chiesa dica no in "senso assoluto", non so cosa sia questo senso assoluto, perchè non ho mai proposto questo concetto, anche se tu dici di averlo trovato in ciò che ho scritto, mentre io non ho mai generalizzato e ho sempre parlato di reazioni e opinioni in rapporto a questo caso specifico. Il fatto che la chiesa sia solita al "conservatorismo" delle proprie tradizioni e ideologie è qualcosa di più di un luogo comune comunque, negare questo vorrebbe dire non fotografare quella che è perlomeno una tendenza della chiesa, una tendenza reale (tendenza... ok?). Ho scritto queste poche righe senza dilungarmi troppo solo per chiarire questo problema riguardo i "sensi assoluti", spero di non generare nulla di paragonabile ad alcuni nostri precedenti "epistolari", perciò, non voglio fare il censore ma... Passo e chiudo :-)))!

    By Blogger Ntxeon, at 01:26  

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