Carpe diem

domenica, aprile 01, 2007

Siamo divinità, se solo lo sapessimo,,,

Con questo post non voglio entrare nel merito sull'esistenza o meno di una qualsiasi entità trascendente (Dio o assoluto o chi volete...), voglio solo fare una piccola riflessione sul dio della religione positiva, in particolare di quella cristiana. Il Dio della religione cristiana può essere visto come ipostatizzazione dei nostri valori, Dio è l'essenza umana, della quale l'uomo ha coscienza, spostata, non più riconosciuta come umana, per questo troviamo ciò che ci piace in Dio, perchè Dio siamo noi. Egli è buono, saggio e intelligente, perchè l'uomo in sé non trova nulla di meglio della bontà, della saggezza, della ragione. L' esistenza stessa di Dio è frutto del fatto che niente ci gratifica quanto "essere", quindi, visto che vediamo in lui quanto abbiamo di più caro, gli diamo anche un'esistenza. L'incarnazione è l'intuizione che l'essenza di Dio sia anch'essa umana, il Dio fattosi uomo con l'incarnazione è la componente meno mascherata della religione, la cosa che più si avvicina alla verità, cioè al fatto che l'uomo getta fuori di se i suoi valori migliori e li chiama con il nome di Dio, quindi che l'uomo è Dio. La seconda persona della trinità è in realtà la vera prima persona, il Dio più vero, il Dio umano". La fede propone questa scissione, questa divaricazione tra Dio e uomo, favorendo e alimentando la frattura dell'uomo con i suoi stessi valori, che sciagratamente non riconosce più come propri. L'amore invece avvicina l'uomo a Dio, l'amore è mediazione. La fede è l'antitesi dell'amore. Mangiare e bere sono i misteri della cena, mangiare e bere sono atti religiosi di per sé, perciò a ogni boccone di pane che toglie la fame e a ogni sorso di vino che disseta e rallegra, ringraziamo quel Dio che ci ha offerto questi doni... L'uomo! senza dimenticare però la gratitudine verso la santa natura, non bisogna dimenticare che il pane e il vino sono carne e sangue... di un albero! Quell'albero che si è sacrificato per te. Ese qualcuno ride nel vedere che prendo per religiosi atti comuni come il mangiare e il bere, provi a privarsene... La fame e la sete non distruggono solo la forza fisica, ma anche quella spirituale e morale, spogliano l'uomo dell'umanità, dell'intelletto, della coscienza. Se si provasse questo tutti loderebbero la qualità naturale del pane e del vino che ci ridonano intelletto e umanità! Così basta interrompere l'uso consueto delle cose per restituire a ciò che è comune un significato non comune, alla vita in quanto tale un significato assolutamente religioso. Santo sia dunque il pane, santo il vino, ma santa anche l'acqua! Amen.

5 Comments:

  • mmh trovo un po' strampalato questo tuo intervento, ma permettimi di lasciare così questo giudizio senza argomentarlo oltre.

    Fammi poi sapere quando vuoi quei libri, fino a mercoledì non ci sarò.

    By Blogger Giacomo, at 00:29  

  • L'intervento è tratto dall' "essenza del cristianesimo" di Feuerbach, ogni cosa che ho scritto è citata, quasi parola per parola... compreso l'"amen" alla fine. Solo che il libro è molto più lungo e molto più bello, lo pseudoriassunto rovina un po' il senso... i libri boh, non ho tutta questa fretta, appena capita di vederci una sera per un film me li porterai.

    By Blogger Ntxeon, at 13:08  

  • ok avevo colto perfettamente il riferimento (soprattutto nella prima parte), anche se non conosco integralmente l'opera in questione.
    Vabbe'... ci si vede entro breve.

    By Blogger Giacomo, at 15:03  

  • si dai, senti, magari stasera? iop sono a quarona a dare lezione di Chit. però dopo pensavo di vedere un filmetto magari... alle 10 sono a casa... c'è Pietro sai?

    By Blogger Ntxeon, at 17:06  

  • incredibalcibali franchi in valsesia...!! sarò in prima serata a valduggia, se mi libero a un'ora decente (spero) passo dentro...

    By Blogger Giacomo, at 19:29  

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